Auguri e notizie
Natale 2018, un Natale ricco di avvenimenti. Alcuni segnati dalle lacrime, ma altri ricchi di grazie e di frutti spirituali.Carissimi,
questo Natale 2018 è per noi carico di novità e di anniversari.
1918-2018
Cent’anni fa in Italia e in Europa si celebrava il primo Natale di pace dopo la prima guerra mondiale (1915-1918). E pur tuttavia scoppiavano nella Polonia, dominata dai russi, e in Russia nuovi pogrom, ovvero sommosse popolari antiebraiche.
È sorprendente la coincidenza della data: il giorno 11 novembre cessava la Grande Guerra e in quello stesso giorno nella città di Kielce iniziavano i pogrom. A dire che se da un lato il bene era riuscito a trionfare sul male, dall'altro il male preparava nuovi focolai per un incendio che sarebbe poi divampato in una terribile e seconda guerra mondiale. Infatti, in quegli stessi giorni -in particolare l’8 e il 9 novembre- ci furono diversi altri eventi nel corso degli anni. L’8 novembre 1918 fu proclamata a Monaco di Baviera la Repubblica sovietica (dopo la rivoluzione bolscevica del 1917), e il 9 novembre del 1938 ci fu la famosa notte dei cristalli nel corso della seconda guerra mondiale e della Shoah.
1818 -2018
Ma c’è un altro anniversario cui guardare, un anniversario, questa volta, pieno di luce. Duecento anni fa Madre Maria Maddalena e le prime Adoratrici, in quel di Roma, celebravano il Natale con l'abito bianco e rosso e con l'approvazione della Santa Sede del loro Istituto, tramite le costituzioni dette, appunto, del 1818.
Davanti al Presepe
Non possiamo che rileggere la vita della nostra comunità alla luce di tali eventi. Davanti al presepe ringraziamo anzitutto il divino Re per il dono della Pace perché, nonostante gli squilibri e i tanti pericoli ancora presenti in Europa, da dopo la seconda guerra mondiale regna la pace. Non è un dono meritato, ma è un regalo dal Cielo ottenuto per la misericordia di Dio e per i tanti uomini di buona volontà che ancora rispondono con la loro vita santa e le buone opere agli appelli divini. Nello stesso tempo però non possiamo dimenticare gli atti di terrorismo che continuamente minacciano l’incolumità delle persone; la devastazione delle identità nazionali, tessuto che sorregge la compattezza socio culturale di un popolo; il degrado morale mescolato, non di rado, a insane tendenze sataniche; non possiamo dimenticare dunque questi elementi d’instabilità che potrebbero implodere da un momento all'altro, sfociando nella tragedia.
Così davanti al Presepe, appunto, il ringraziamento si carica anche di continua implorazione e intercessione per l’Europa e il mondo intero. Il Principe della Pace vinca su di noi la guerra più importante, quella capace di convertire i cuori degli uomini e li distolga dalla cupidigia e dall'edonismo, dalla sete di potere e dall’imposizione violenta delle proprie idee, culturali o religiose.
Il decreto di affiliazione
Ma è proprio l'osservazione di questo clima, che si dibatte tra accenti positivi per i quali ringraziare e spinte negative per le quali temere, a riportarci a quel lontano 1818 in cui il carisma di Madre Maria Maddalena dell'Incarnazione metteva le sue radici nella terra del Regno di Dio.
Anche noi in questo stesso hanno abbiamo ottenuto il decreto di affiliazione al Monastero delle Adoratrici Perpetue di San Francisco, coronando così un’amicizia e un rapporto che dura da ben più di dieci anni.
Ogni volta che il bene trionfa sul male, ogni volta che l’Eucaristia viene innalzata su un nuovo trono, nel regno degli inferi si scatenano forze che paiono avere la meglio sulla nostra piccola storia. Ma c’è sempre la mano della provvidenza che mai si stanca di tessere la sua tela benefica, ricca di misericordia e di buoni frutti.
La nostra fondazione è partita nel 2007 (come Madre Maria Maddalena partì nel 1807) e fu una partenza simile alla partenza degli esiliati; dopo 11 anni, proprio nello stesso anno anniversario dell’approvazione delle Costituzioni delle prime Adoratrici, ecco giungerci dalla Chiesa, nostra Madre, un decreto di approvazione. Un decreto che ha ancor più valore per il contesto socio-politico in cui ci viene dato, un contesto difficile e pieno di spinte contrarie ai principi della fede.
Dolori e gioie nella nostra storia
La storia continua. Abbiamo patito, abbiamo avuto da patire, abbiamo visto i miracoli di Dio e ancora li stiamo vedendo, forse come i nostri padri e le nostre madri non tutto abbiamo compiuto con quell’abnegazione dovuta, ma certo come i nostri padri e le nostre madri desideriamo essere del Signore e compiere la sua volontà, seminando in questo mondo ancora, nonostante tutto, pensieri e sentieri di pace.
Davanti al nostro presepe che riproduce, oltre alla sinagoga, anche, in piccolo, la chiesa del Monastero vogliamo idealmente deporre tutte le intenzioni e le attese delle nostre famiglie, degli amici, dei parenti, anche dei nostri nemici perché Colui che è la nostra Pace vinca le spinte di violenza che albergano ancora nel nostro cuore.
Un pensiero particolare va ai nostri amici ebrei: a Guido della comunità di Livorno, a Vittorio della Comunità di Milano e ai tanti che abbiamo incrociato nel nostro cammino. Che il triplice anniversario che sta all’orizzonte del nostro Natale possa essere per loro e per tutti noi una memoria da onorare con un impegno costante per l’avvento del Regno di Dio.
Un altro pensiero va a Paola Ceccarelli, scultrice di grandissimo talento e a Marco suo marito scomparso proprio il 6 dicembre in modo drammatico e improvviso. E anche a Nidaa Badwan (e a suo marito), fotografa di fama internazionale originaria della striscia di Gaza. Con Paola e Nidaa abbiamo realizzato una mostra di grande successo che, se ne avete occasione, vi invitiamo a visitare. Il titolo della mostra è Donne nel limite, abbiamo voluto con essa testimoniare come il limite della persecuzione o della malattia o dei vincoli in generale possa essere vinto con la bellezza. Nidaa, di tradizione orientale, obbligata a indossare il velo mussulmano, si è rinchiusa per 20 mesi in una stanza, facendosi fotografie meravigliose che raccontavano giorno dopo giorno la sua prigionia volontaria e la sua voglia di vivere. Queste fotografie l’hanno portata a San Marino ove tuttora vive e opera col marito. Paola, musicista di grande talento, colpita da sordità penalizzante, riesce a trovare nella scultura un nuovo e sorprendente modo espressivo per raccontare la bellezza. E infine, la nostra sorella sr Maria Danuta, è presente nella mostra con le sue composizioni musicali che sono una vera e propria esperienza del divino e, a un tempo, dell’umano quando è toccato dal mistero. Anche lei vince con la sua musica i limiti imposti dalla vita contemplativa-claustrale. La mostra ubicata a San Marino, nella nostra Pinacoteca di fianco alla Chiesa di San Francesco, ha aperto il 28 ottobre e chiuderà il 9 marzo, all’indomani della giornata dedicata alla donna. Vi invitiamo nuovamente a visitarla.
Ricordando l’evento dell’allestimento di questa mostra non possiamo tacere alcuni lutti importanti che hanno colpito la nostra comunità. Morti molto diverse fra loro ma che in qualche modo ci hanno sorprese sentendole, nella loro drammaticità, come una benedizione del Cielo su di noi. Si è spento a metà novembre il nonno di suor Maria Giulia, un uomo di grande fede, silenzioso e lavoratore come la terra urbinate che ha abitato. I suoi novant’anni ben spesi hanno reso la sua partenza quasi una festa.
Il 27 di novembre invece, ci ha lasciato senza alcun preavviso e silenziosamente il papà di suor Maria Teodora, un pezzo della nostra storia comunitaria oltre che della nostra Fondazione. Mariolino, come tutte noi lo chiamavamo, ci ha sempre allietato con la sua presenza discreta e il suo lavoro infaticabile, cose che ci hanno permesso di toccare con mano la nobiltà di vita e di capacità inventiva del nostro sud Italia. La Calabria è spesso alla ribalta per la cronaca nera di stampo mafioso o per il maltempo, mai si racconta la Calabria che abbiamo conosciuto noi attraverso la famiglia di suor Teodora e di altre famiglie a lei vicine, frequentando le quali abbiamo avuto modo di vedere e apprezzare un’altra Italia, quella vera. Nel vuoto che Mario ha lasciato c’è però la consolazione della sua vita santa. È morto come è vissuto, con signorilità e discrezione.
La terza morte che ci ha sorprese è avvenuta il 6 di dicembre nelle stesse ore in cui, al teatro Titano situato accanto al nostro Monastero, aveva luogo un Concerto legato alla Mostra Donne nel Limite. Marco Morini, marito di Paola Ceccarelli, che ha curato l’allestimento della mostra nei più piccoli dettagli, realizzandola fattivamente con le sue mani e in totale solitudine se n’è andato improvvisamente, mentre era al Computer intento a scrivere una lettera.
Se già amavamo, per tante ragioni, la famiglia di Paola che conosciamo da molti anni, ora è entrata nella nostra vita e nella storia della nostra Fondazione con la prepotenza dei rapporti che l’eternità sigilla in modo definitivo.
E, parlando di chi ci ha fatto del bene, non avremmo spazio per fare l’elenco delle persone che ci stanno aiutando o ci hanno aiutato. Stiamo continuando i lavori della nostra casa di foresteria, oltre a completarne il pagamento ai frati. E tutto questo grazie al contributo di molti che ci sostengono con la loro amicizia, con il loro lavoro gratuito o con le agevolazioni di pagamento. Molto è stato fatto, tuttavia ancora molto resta da fare. Anche in giardino abbiamo potuto rinnovare l’orto e le piante da frutto grazie all’aiuto di amici generosi e di un gruppo di giovani che si è dato da fare sradicando rovi ed erbacce.
Un altro ringraziamento va agli amici e benefattori della Repubblica di San Marino, il nostro Monastero non sarebbe lo stesso senza il loro apporto.
Concludendo
Difficile fare il nome di tutti, perché siete davvero così tanti che, nominare qualcuno sarebbe come far torto a tutti gli altri, ma quando vi giungerà questo nostro pensiero sappiate che siete ricordati nella notte e nel giorno di Natale come il grande dono di Gesù per noi.
Non da ultimo vorremmo ringraziare i tanti sacerdoti, don Gabriele in primis, ma anche i tanti vescovi e, in particolare, il nostro caro mons. Andrea, i quali ci sostengono con la loro stima, la loro vicinanza e la loro disponibilità a celebrare per noi anche in situazioni pastorali non facili. Davvero Grazie!
Il regalo più bello però ci è stato dato dall’alto. Ed è il motivo che già vi abbiamo illustrato: la Santa Chiesa ha riconosciuto questo piccolo germoglio, fragile, ma già carico dei miracoli che solo la provvidenza può fare. Vi chiediamo di pregare per noi, stiamo seguendo nuove vocazioni e il discernimento, come l’accompagnamento spirituale, richiedono una grande prudenza e tanta preghiera
Grazie di cuore e buon Natale
suor Maria Gloria
e le sorelle di Pietrarubbia e San Marino